PRESEPE DELLA CITTÀ 2017: dallo stupore dei bambini impariamo le vie dell’affetto che rigenera le nostre città

PRESEPE DELLA CITTÀ 2017: dallo stupore dei bambini impariamo le vie dell’affetto che rigenera le nostre città

PRESEPE DELLA CITTÀ 2017: dallo stupore dei bambini impariamo le vie dell’affetto che rigenera le nostre città Casa Don Puglisi

Care famiglie

e cari amici vi invitiamo a visitare il “presepe della città”, che sarà aperto dal 23 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018 ogni giorno dalle ore 17 alle ore 21 e poi su prenotazione fino al 2 febbraio.

Non possiamo tenere per noi quanto accade da tre anni con il presepe fatto con i bambini della città (quest’anno quasi tremila): con quest’invito vogliamo solo accennare qualcosa e vi chiediamo insieme di sentirci partecipi di un cammino (potendo anche contare sul sito per gli aggiornamenti).

I bambini hanno partecipato mettendo in comune i loro tesori: loro priorità è l’affetto, atteggiamento spontaneo lo stupore. E della nostra Casa hanno colto la bellezza che i nostri bambini chiamano il “segreto della Casa don Puglisi”: esser diventati una famiglia!

La chiamata sembra chiara: far diventare la nostra città una famiglia, che mette al primo posto i bambini, i propri bambini, i bambini che vanno in modi diversi adottati dalla città perché hanno bisogno di una cura particolare per tanti motivi.

Ci aiutano tre testimoni che abbiamo “avuto con noi” in questi giorni:

  • Don Milani, che ci invita ancora oggi a dare quelle parole che aiutano a crescere, a coltivare passione per la giustizia e per «far crescere figli più grandi di noi»;

  • Adriano Olivetti, che pensava che i profitti della fabbrica dovessero essere spesi per la comunità e che occorre unire economia, bellezza, cura della comunità;

  • il vescovo di Milano, Mario Delphini, che indica una strada: la decima, mettere a disposizione della comunità la decima parte del proprio tempo, delle proprie capacità, dei propri beni.

Utopie? No, se guardiamo in faccia i nostri bambini. Avvertiamo, piuttosto, l’invito a fare come i pastori che vanno a Betlemme. Essi si lasciano stupire dal farsi così piccolo di Dio e ritornano con una gioia grande, che vogliono condividere perché – come Giuseppe e Maria – sono disposti ad essere persone che Dio “aggiunge” al suo disegno: far risplendere nel mondo la luce dell’amore vero.

La proposta è quella di decidere, ognuno o come famiglia, un passo, inviando un breve pensiero sul nostro fb o indirizzo di posta elettronica. Raccoglieremo poi il racconto di come e cosa si matura per contagiare anche altri e aiutarsi a vicenda. Così riusciremo a capire come mettere insieme passi, come custodire beni preziosi (a iniziare dall’arte del vicinato e della condivisione semplice e costante) e come celebrare tutto questo nelle feste a cui diamo sempre più la consistenza di simboli, tensioni educative e civiche, come nel prolungarsi della Pasqua nella “Pasqua della città che educa” con Crisci ranni.

Come diceva Adriano Olivetti, «a Natale il desiderio di rinnovamento e di salvezza raggiunge una più grande intensità, e la luce di un’epoca nuova per un ordine più giusto e più umano si accende come una fiamma che ci è stata consegnata e che bisogna alimentare e proteggere, perché le speranze dei nostri figli non vadano deluse». Buon Natale di cuore ad ognuno e alla nostra città!

Maurilio Assenza

a nome della Casa don Puglisi

Quanto alla bellezza dell’istallazione e del gioco di luci, simboli, parole … venire per restare ammirati e poi custodire nel cuore calore e messaggi!