Casa don Puglisi al “The Future of Work. Labour after Laudato Si’”

Casa don Puglisi al “The Future of Work. Labour after Laudato Si’”

Casa don Puglisi al “The Future of Work. Labour after Laudato Si’” Casa Don Puglisi

Oggi, 17, gennaio Casa don Puglisi testimonia la propria esperienza di sostegno alle ripartenze delle persone fragili e di economia solidale possibile all’interno di una tavola rotonda a Roma, promossa dal centro studi Cespi e dalla rivista gesuita Aggiornamenti Sociali. Il progetto globale chiamato «The Future of Work. Labour after Laudato Si’» punta a favorire la promozione e l’attuazione dell’enciclica Laudato Si’ da parte di organizzazioni cattoliche in rete con altri soggetti di ispirazione religiosa, in settori legati al lavoro, in dialogo con i datori di lavoro e le organizzazioni dei lavoratori. Il progetto riunisce, in particolare, associazioni imprenditoriali cristiane, movimenti internazionali, comunità locali, conferenze episcopali, centri sociali e università dei Gesuiti e organizzazioni di altre tradizioni religiose. Questo progetto si inserisce inoltre nei preparativi all’imminente evento di Assisi NEW ECONOMY FOR FRANCESCO a cui la Casa don Puglisi sarà peraltro presente. Un evento voluto proprio da Papa Francesco per riunire giovani imprenditori dell’economia sociale e solidale. Il progetto è costruito attorno a tre risultati attesi (outcome):

Outcome 1: Istituire una rete globale ecclesiale, che coinvolga altri partner che si basano su un’ispirazione religiosa, per condividere le conoscenze e le esperienze sul tema del futuro del lavoro.

Outcome 2: Sviluppare ricerche e riflessioni da parte dei membri della rete sul tema del lavoro dopo l’enciclica Laudato Si’ e contribuire a ulteriori discussioni.

Outcome 3: Assumere un impegno nell’advocacy, nella sensibilizzazione delle comunità e nello sviluppo di nuove iniziative sul lavoro nel contesto della Laudato Si’.

Casa don Puglisi racconterà la scommessa delle proprie donne di ricominciare da ogni possibile situazione della vita e farne di questa il miglior progetto possibile, mescolando come nell’antica arte dei maestri cioccolattieri, delle esperte dolciere e della sapienza popolare dei forni contadini, bontà e bellezza, qualità e tradizione, tutto il dolce e l’amaro della quotidianità che se condiviso e donato diventa sogno e segno