“La mafia? Ne ho sentito parlare in Romania”, dice una delle mamme della Casa don Puglisi nell’incontro in cui anche loro diventano partecipi della giornata della memoria delle vittime innocenti della mafia.
“La mafia? Una strada sporca, rubare, ammazzare!” le fa eco un’altra mamma. E c’è chi precisa: “Un potere che sfrutta le persone più deboli”. Queste sono solo alcune delle voci raccolte durante l’incontro con Francesco Rendo, responsabile del presidio di Libera di Modica, che è anche uno dei volontari che nel pomeriggio aiutano i bambini della Casa a fare i compiti.
L’incontro è stato organizzato proprio in preparazione alla giornata della memoria delle vittime innocenti della mafia, che si celebra il primo giorno di primavera, il 21 marzo. Insieme abbiamo fatto un passo avanti nella comprensione di un fenomeno così complesso, andando a vedere come mafia sia anche il caporalato, con quel carico violenza che si nasconde dietro alcuni prodotti, o anche la raccomandazione, quell’incompetenza che vale più della competenza perché si riceve un appoggio.
È con questi spunti di riflessione che siamo passati ad una domanda che diventa ulteriore salto di qualità nella consapevolezza: “La mafia ci riguarda?”. Davanti a questa domanda c’è chi è incerta, ma c’è anche chi con decisione afferma: “Tutto è un cerchio!”, e si intravede come mafia diventi qualsiasi comportamento prepotente e anche qualsiasi forma di indifferenza.
Allora ecco la fondamentale importanza del ricordo delle vittime: preservarne la memoria ci dice che si può e si deve reagire. Proprio come Lia Pipitone, fuggita con il figlio dalla casa del padre mafioso, che la farà uccidere simulando una rapina: una storia tragica che ci ha fatto commuovere, da cui però emerge anche una fortissima voglia di libertà e il desiderio di lottare per la libertà dei figli.
Nel ricordo di Lia e di tutte le altre vittime della mafia siamo tutti chiamati ogni giorno a fare delle scelte che pesano, come il distanziarci da ogni comportamento mafioso e scegliere sempre la legalità perché qualcosa cambi davvero. È con questo spirito che il prossimo 21 marzo ricorderemo i nomi delle vittime innocenti della mafia, con la comune consapevolezza che “insieme si può sconfiggere la mafia e ogni prepotenza“.