Ci prepariamo al Natale come festa della luce

Ci prepariamo al Natale come festa della luce

Ci prepariamo al Natale come festa della luce 1600 1200 Casa Don Puglisi

La Casa don Puglisi si prepara al Natale come festa della luce, quella luce che è venuta nel mondo e che le tenebre non possono vincere. Lo sentiamo forte nell’impegno quotidiano a superare le difficoltà della vita che segnano percorsi di mamme e bambini, lo sentiamo forte nel comune impegno di uomini e di cittadini a contrastare ingiustizie e violenze e a sperare con tutte le nostre forze – e con i gesti possibili – che “le lance si trasformino in falci”, che le guerre – in Ucraina ma anche in tutto il mondo (pensiamo in modo tutto particolare al Congo per il gemellaggio che ci lega alla Chiesa di Butembo-Beni) – siano vinte alla radice, siano vinte da un’umanità che costruisce il proprio futuro sui pilastri della solidarietà, della libertà, della giustizia, della verità. Che inizia – diceva Papa Giovanni – dal guardarsi negli occhi.

E il tema della luce trova eco nel cuore dei nostri bambini e ragazzi. Nei laboratori che preparano il Natale è luce, per loro, la strada verso nuove scoperte, la capacità di osservare meglio l’ambiente e quanto ci circonda. Ė luce il sole o una farfalla che vola, sono luce le stelle; è luce e fonte di ispirazione il tramonto; è luce l’arte in cui ci si ritrova. Ė luce Dio, come un fuoco giallo e rosso; è luce la felicità e l’armonia, dentro di noi e nei rapporti; è luce un fiore d’amore come è luce il lato positivo che puoi trovare anche dopo una brutta giornata. Ė preziosa la luce, è importante la luce perché al buio non si può fare nulla, è gioia la luce: e il Natale è una grande avventura da vivere e una festa bella.

E in un incontro con tutta la Casa frate Emanuele Cosentino ha aiutato a cogliere come la luce di Dio ci raggiunge facendosi piccolo, scegliendo ciò che è piccolo, soprattutto facendosi vicino. Un Dio che si dona tutto nel Figlio, il Figlio che rivela nel Padre. Una luce che gli uomini accolgono quando vivono come figli e quindi come fratelli. Una luce contrastata, ma non vinta – come è detto nel prologo di Giovanni. Una luce che brilla nelle tenebre, una luce che nessun buio può sopraffare.