Don Puglisi quando entrava in classe si portava uno scatolone, ci saliva su e lo schiacciava e annunciava “sarò un rompiscatole”, provocando i giovani al bene concreto. Quando poi incontrava i bambini, sempre si chinava alla loro altezza e pensava che da loro si potesse ripartire per un mondo libero dalla mafia e da ogni forma di prepotenza, ritrovando le vie della vita vera, buona e bella. Dopo la morte, don Puglisi è come un seme che dove trova terreno buono cresce. Ne è prima testimone suor Carolina Iavazzo, che con lui ha collaborato nei tre anni di Brancaccio e che ora ne continua l’opera, come tanti altri, in un centro sociale a Bovalino in Calabria e che sarà a Modica, su invito della Casa don Puglisi, il prossimo 26 settembre alle ore 19 presso l’auditorium Pietro Floridia di Piazza Matteotti.
“Diventa, dopo la veglia di preghiera dello scorso 14 settembre – spiega Maurilio Assenza, direttore della Caritas diocesana -, il secondo momento con cui si vuole ricordare don Puglisi in una città in cui tanto bene accade nel suo nome. Vuole essere l’occasione, per tutti e per i giovani in particolare, di lasciarsi contagiare dalla passione di don Puglisi attraverso una testimonianza partecipe. Si vuole soprattutto recuperare lo stupore che genera crescita, educazione, bellezza. Questa la prima parte del tema dell’incontro. Si vuole, con questo, anche rigenerare la città, come si fa nella Casa don Puglisi, nel cantiere educativo Crisci ranni, nel laboratorio e nella focacceria don Puglisi sanando ferite, aiutando nel fare scuola, accompagnando ripartenze, curando relazioni, promuovendo inclusione sociale e appartenenza alla comunità. Intanto nelle scuole si avvia, nel nome di don Puglisi, la proposta di cammini attorno ad un tema che è un impegno e una testimonianza di speranza: “I sogni colorano la notte”.
Nell’invito si precisa: “Siamo nella notte: smarrimento, toni aspri, incertezze sul futuro e sul lavoro … Ma non possiamo rinunciare a sognare! Abbiamo testimoni – da Martin Luther King a don Puglisi – che, apparentemente sconfitti, hanno però gettato semi che ora fioriscono in alberi di solidarietà, giustizia, pace . Non basta per questo non fare il male, occorre fare il bene. E occorre fare bene il bene … Una sfida, un dono, un cammino da vivere insieme, con tenacia, fedeltà, tenerezza … Colori della vita, ‘verità in attesa in ogni cosa’, colori che possiamo donarci mettendo insieme le diverse sensibilità….”. Per i piccoli ad ottobre si avvieranno i laboratori del presepe per la città, mentre per i giovani vi saranno attività di Cittadinanza e Costituzione tese a meglio comprendere come riattivare comunità e anche temi impegnativi ma attuali come l’economia civile. Tutto poi convergerà nella grande festa educativa Crisci ranni programmata per sabato 4 maggio 2019”.