Il 24 febbraio, ultimo venerdì del mese, nei cantieri educativi o in altre periferie della città si celebra la Messa per la città. A Modica sarà celebrata alle 18 nella cappella dell’Ospedale Maggiore, con una particolare intenzione per gli ammalati e per chi ha cura di loro. «La Messa per la città – spiega il direttore della Caritas diocesana di Noto, Maurilio Assenza – sta diventando un momento signicativo che lega preghiera e vita e fa sperimentare, nell’adorazione intercalata con situazioni della vita portate a Dio, la bellezza e l’intensità della preghiera di intercessione. Sostenendo chi opera nelle frontiere della carità, ma anche introducendo i giovani a tempi di sosta contemplativa». Nel mese di gennaio, la Messa per la città di Modica era stata celebrata nella parrocchia di contrada Quartarella. Una scelta non casuale, dal momento che quella comunità parrocchiale è stata la prima ad accogliere l’invito di Papa Francesco, aprendo il cuore e le porte a una famiglia di migranti. Nell’ambito dell’iniziativa “Protetto, rifugiato a casa mia”, sono in totale quindici le persone accolte in diocesi, e tra questi ci sono otto bambini. La parrocchia del Santissimo Redentore, che si trova in contrada Quartarella, ospita una famiglia marocchina, composta dai genitori e dai tre gli. Un percorso che ha coinvolto la comunità: prima la sistemazione dei locali, gli incontri con i responsabili Caritas per conoscere il progetto e quindi una formazione per prepararsi all’accoglienza. Poi il giorno dell’accoglienza
DALL’ARMENIA A MODICA PER CURARSI
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