Inaugurato a Pozzallo un punto vendita ‘Don Puglisi’: trinomio qualità-tradizione-solidarietà

Inaugurato a Pozzallo un punto vendita ‘Don Puglisi’: trinomio qualità-tradizione-solidarietà

Inaugurato a Pozzallo un punto vendita ‘Don Puglisi’: trinomio qualità-tradizione-solidarietà Casa Don Puglisi

Un info-point e un punto vendita ‘Don Puglisi’ con cioccolata modicana e biscotti, attorno al trinomio qualità-tradizione-solidarietà. Da venerdì sera anche a Pozzallo prodotti solidali, buoni due volte: per chi li produce e per chi li consuma. Con l’inaugurazione del ‘punto’ di via San Martino, al civico 4, e la festa con musica e frittelle in piazza, si è conclusa la prima tappa dell’itinerario ‘Eventi mediterranei’ promossa dalla Fondazione di Comunità Val di Noto in collaborazione con la cooperativa etica ‘Oqdany e con il patrocinio del Comune di Pozzallo. L’inaugurazione di venerdì sera è stata un’autentica festa, tra i bambini di Crisci ranni, Casa don Puglisi e Arca. Il sindaco, Roberto Ammatuna, ha sottolineato quanto sia importante il riferimento a persone come Giorgio La Pira e don Pino Puglisi che onorano questa terra e ci parlano di condivisione e accoglienza. Condivisione e accoglienza che Pozzallo vive quotidianamente. Don Salvatore Cerruto, vicario foraneo e vicario episcopale per la pastorale sociale, ha sottolineato come Gesù sapeva bene cosa voleva dire il lavoro perché prima di insegnare era stato operaio nella bottega di Giuseppe e come sia bello questo germogliare di segni che, mentre danno lavoro, esprimono un bene che si radica nella preghiera, nel rapporto fiducioso con Dio. Il punto vendita sarà operativo dal 19 novembre e sarà aperto tutti i giorni, tranne la domenica pomeriggio, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20. L’inaugurazione conclude una tre giorni di riflessione (sulla figura di Giorgio La Pira e sull’attualità del suo messaggio) e di festa, con la musica del ‘Duo Coppola’ in piazza, la banda musicale ‘Città di Pozzallo’, frittelle vino prodotto da Libera nei terreni confiscati alla mafia. E poi l’avvio degli itinerari turistici solidali curati dalla Cooperativa Etica Oqdany. Un itinerario che parte da Torre Cabrera, simbolo di Pozzallo, e passando per Villa Tedeschi e la chiesa madre, continuerà a Modica – nella proposta completa – con Villa Polara e Casa don Puglisi, ospitata nello storico Palazzo Papa.

«La Fondazione di comunità Val di Noto – spiega il presidente, Maurilio Assenza – ha potuto avviare dei segni di bene a Pozzallo grazie a un contributo della Open Society Foundation a sostegno di territori accoglienti (Pozzallo, Lesbo, Ventimiglia). Perché il segno – com’è detto nella brochure degli itinerari solidali che si stanno avviando – diventi “costellazione” si è pensato di mettere insieme due valori importanti per la dignità dell’uomo e di una comunità: la cultura e il lavoro. Si sono infatti avuti incontri con i giovani delle scuole e la città (e si rinnoveranno a marzo) per meglio comprendere le radici della cittadinanza nella Costituzione e l’appartenenza alla città, tra memoria e prospettive, legando i giovani stessi l’esperienza di La Pira a quella di Riace nelle linee di comunità che generano integrazione di civiltà. Si sono create piccole possibilità di lavoro, con gli itinerari solidali e il punto vendita della cioccolata e dei dolci don Puglisi che opererà in raccordo all’altro punto vendita di Modica. Cultura e lavoro per la dignità della persona e della comunità in un tempo in cui si abbassa il livello culturale, e così si perde consapevolezza della complessità dei problemi, e in cui al lavoro, che sa di fatica ma anche riempie il cuore di gioia, si sostituisce l’idea di un facile reddito (detto di cittadinanza in modo molto generico) che rischia di diventare assistenzialismo che lascia passivi e in cui si toglie il cuore dell’integrazione eliminando quanto serve per la formazione del migrante».

Il punto vendita ‘Don Puglisi’ di Pozzallo ha «il sigillo della bellezza, quella bellezza – aggiunge Assenza – che lo rende un luogo caldo e luminoso, rimando alla bellezza che salva il mondo: la bellezza della relazione, della mensa cui – come amava dire don Tonino Bello – si sperimenta la convivialità delle differenze. E don Tonino fa pensare a come tutto prende significato nell’offrire – rispetto ai segni del potere che divide il mondo in noi/loro e abbassa i livelli della consapevolezza critica – il potere dei segni. Che orientano alla grande, antica e sempre nuova, differenza tra gli ‘idiotes’ (idioti che pensano a se stessi) e ‘politikoi’ (cittadini che pensano al bene comune). Ecco: cultura, lavoro, politica come bene comune sono le vie che ci fanno uomini e cittadini, i sentieri – direbbe La Pira – di Isaia, ovvero del sogno di Dio che l’umanità l’ha pensata (e la pensa) libera e solidale. Chi va in altra direzione, almeno non parli di Dio e, se ci ripensa un attimo guardandosi dentro e guardandosi attorno, riscopra che essere uomini miti e giusti è molto più bello e vero di tanto rancore e semplificazione con cui si sta abbassando il livello della nostra grande civiltà».