In questo libro si dà voce ad una storia comune, entro cui si colloca anche la Casa don Puglisi: la storia del Concilio Vaticano II recepito nella Chiesa di Noto – per il forte impulso anzitutto di Mons. Salvatore Nicolosi, padre conciliare – e riportato alla vita quotidiana, con una particolare attenzione ai poveri e ai giovani. Nel percorso ci sono lotte giovanili, ispirate a Vangelo e Costituzione. C’è la recezione del tema della Chiesa povera e dei poveri, soprattutto nel secondo Sinodo della diocesi di Noto, vero processo sinodale, con i sinodali eletti durante le messe domenicali e un testo maturato attorno a decisioni essenziali di conversione con al centro la Parola, l’eucaristia, i poveri e la comunione. C’è la storia della Caritas diocesana, che ha voluto mantenere fede al compito pedagogico ed evitare di tutto ridurre ad aiuto assistenziale. Puntando piuttosto sulla relazione, e non dimenticando giustizia e pace. Ed ecco che i segni della carità – come la Casa don Puglisi o il cantiere educativo Crisci ranni – sono stati pensati come segni poveri e tesi a offrire alla città una misura evangelica. C’è quindi la fraternità con Paganica, ci sono tanti raccordi con amici e testimoni che permettono ad una piccola storia di inserirsi in un tessuto più ampio di tensioni appassionate per il regno di Dio. Il titolo rimanda ad un’espressione del card. Martini che, qualche settimana prima di morire, aveva usato l’immagine per la Chiesa: con tanta cenere da togliere per riattivare la brace del Vangelo. L’immagine viene assunta in positivo: come impegno a ravvivare la brace anzitutto nella concretezza della propria vita e delle esperienze comunitarie in cui si cerca di vivere il Vangelo.