Lectio divina di febbraio all’Istituto San Benedetto di Modica con don Christian Barone

Lectio divina di febbraio all’Istituto San Benedetto di Modica con don Christian Barone

Lectio divina di febbraio all’Istituto San Benedetto di Modica con don Christian Barone Casa Don Puglisi

“Nella vita cristiana si ricomincia sempre …”: fin dall’inizio della lectio don Christian Barone ha sottolineato come l’esperienza della ‘conversione di Paolo’, narrata per tre volte negli Atti degli apostoli, diventi esemplare per ogni vita cristiana chiamata a lasciarsi sorprendere da Dio. E forse è meglio chiamare quello che accade a Paolo, come suggerisce il v. 5 del cap. 9, “elezione”. Che diventa percezione dell’amore di Cristo a cui ci si consegna con tutto se stessi, lasciando che il frantumarsi dell’io diventi apertura ad una vita nello Spirito, oltre facili e devianti emozioni, nell’onestà di un rapporto con la realtà in cui è inseriti e nella fedeltà alla storia che Dio ci dà di vivere. Si tratta di un processo di trasformazione che ha al centro l’essere amati da Gesù. Paolo dirà di essere stato “afferrato da Cristo”. I passaggi ci aiutano a capire come la nostra vita può lasciarsi trasformare dal Signore. C’è all’inizio una luce più intensa di una luce naturale in cui si ascolta una voce: rimando all’esperienza con cui avvertiamo la chiamata di Dio, che poi si sviluppa nel lasciarsi condurre di Paolo e nell’invito ad Anania ad imporgli le mani. A dire che la vera esperienza di Dio non può consumarsi nell’intimismo ma va autenticata e definita nella Chiesa. Bello pensare che, al centro della Chiesa, ci sia quell’imporre la mani che indica accoglienza fraterna, aiuto del più anziano. Nelle risonanze si è avvertita la bellezza della partecipazione delle monache benedettine, con un preciso richiamo alla regola di San Benedetto e alla franchezza verso il novizio sull’indicare la via ardua del discepolato che assimila a Cristo, che unisce voce e luce, franchezza e umiltà. Solo così, però, si diventa “apostoli delle genti”. Ogni terzo venerdì si sale al monte di Dio ascoltando la sua voce. Si ridiscende rinfrancati, consapevoli che certo poi – come è stato detto in una risonanza – la vita ordinaria è faticosa, che in noi ci sono il “credente” e “il non credente”, ma avvertendo come sia importante per questo un buon nutrimento. E come sia fondativa la lectio per ogni servizio e impegno. Per poter operare secondo i pensieri di Dio, lasciandosi da lui condurre. Sempre nella Chiesa, in cui ci arricchisce dei doni gli uni degli altri.