Care Sorelle contemplative,
in occasione della giornata a voi dedicata vogliamo dirvi grazie. Grazie per il vostro amore nascosto ma concreto ed efficace, con il quale intercedete per tutti notte e giorno. La vostra sensibilità delicata e la vostra vita nel segno della sororità, di una comunione ricca di affetto e lieta nella povertà, obbedienza e castità, ci aiutano a ricordarci che l’esistenza diventa feconda, prima che nel fare, nell’essere. Grazie perché ci ricordate che per dare frutti occorre curare anzitutto le radici.
Ogni giorno nella nostra Casa ci prendiamo cura di chi ha bisogno di una mano nel portare i pesi spesso enormi della vita e da voi riceviamo parole che ci legano al soffio del vento leggero con cui Dio manifesta la sua presenza. Una presenza da cui impariamo come siano importanti nella vita la delicatezza, la fiducia, l’affetto.
Viviamo da sempre una comunione particolare con le Benedettine di Modica. Nel loro silenzio ricco di affetto per Dio e per l’umanità ci sentiamo a casa, ci ritroviamo per i nostri momenti di spiritualità e anche di formazione nella vicina scuola. Nel loro monastero l’ora et labora ci viene consegnato come motivo di pace e anche la nostra economia solidale riceve dal carisma benedettino un respiro: il lavoro ha valore tanto quanto la preghiera e si fa motivo di bellezza.
Da voi, Sorelle contemplative, riceviamo anche un altro messaggio: l’adorazione di Dio, mentre apre all’intera umanità, forma una comunità con una solidità che diventa sinodalità, un camminare insieme raccordandosi nello Spirito che diventa testimonianza e appello a un’umanità che si ritrovi come unica famiglia, superando muri che dividono e guerre che distruggono.
E da Paganica a L’Aquila ci raggiunge, nel legame forte di fraternità iniziato con il terremoto, anche il carisma delle Clarisse: l’affidamento lieto alla grazia di Dio nella povertà, l’apertura fiduciosa alla sorella e al fratello accolti con una sensibilità materna di grande intensità. Una presenza di speranza tra le macerie del terremoto e della vita. Una comunità giovane che cresce e testimonia come nel cuore degli uomini c’è desiderio di Dio, un Dio che si rivela amico di tutti, con le braccia sempre aperte, presenza riflessa nelle icone che nelle nostre realtà diventano – come le percepiscono i nostri bambini – porte del cielo.
Ecco, grazie carissime sorelle contemplative, perché legate la terra e il cielo.
Insieme camminiamo nella comunione e nella simpatia per la famiglia umana tutta, con cura della Casa comune che è la Terra e diventando tutti un po’ più “contemplattivi”, come amava dire don Tonino Bello, per meglio comprendere la sfida dell’attuale cambiamento epocale.
Dalla Casa Don Puglisi di Modica