Con la messa della città a Modica si porta la vita davanti a Dio. Così venerdì 30 novembre, solennità di Sant’Andrea, ci si è riuniti nella chiesa di Santa Teresa situando la celebrazione nella parte alta della città, con la sua storia, i suoi valori, i suoi problemi, le sue povertà. Ha presieduto il parroco della comunità di parrocchie San Giovanni – Santa Teresa – San Teodoro, hanno concelebrato il vicario generale don Angelo Giurdanella, l’assistente Caritas e direttore di Migrantes Paolo Catinello, don Carmelo Scarso. La parola del Vangelo – ha sottolineato nell’omelia don Vincenzo – è “fratelli”. Significa che altre distinzioni non sono possibili. E, mentre gli amici si scelgono, i fratelli si ricevono. Per come sono, comunque un dono, come un dono diventa un amore che trova in Cristo la sua misura. Misura di eccedenza che dice come la vita, nell’amore, cambia. E si aprono sempre nuove opportunità. La messa si è prolungata nell’adorazione eucaristica come momento di silenzio e di intercessione, soprattutto come eco del “grido del povero che il Signore ascolta” (al centro del messaggio di papa Francesco per la giornata dei poveri. Le altre tappe della preghiera per la città, promossa dal Centro di ascolto della Caritas, saranno a gennaio Crisci ranni, a febbraio l’Ospedale, a maggio Treppiedi Nord.