Questi appena passati sono stati giorni particolari per Crisci Ranni, nel segno dell’attenzione alle povertà educative e dell’inclusione, ma soprattutto nel segno dell’incontro.
Nei giorni scorsi infatti i bambini di Crisci Ranni hanno incontrato i bambini del cantiere educativo Volere Volare di Ispica. Un momento all’insegna della gioia e del gioco, con gli animatori e don Manlio Savarino a guidare e accompagnare i bambini in un pomeriggio pieno di colori. I piccoli ospiti della comunità di Ispica sono stati accolti da un corridoio umano formato dai bambini di Crisci Ranni, che ha dato poi il via a tanti giochi cooperativi e per conoscersi meglio. Proprio ai giochi è stata dedicata gran parte del pomeriggio, con attività che hanno permesso ai tanti bambini presenti, di culture diverse ma tutti accomunati dal piacere di stare assieme e dalla curiosità, di conoscersi e divertirsi insieme. Non poteva mancare il momento della condivisione della merenda, con le chiacchiere preparate dalla cooperativa Don Puglisi, ma il momento più intenso è stato quello dei saluti: i bambini di Volere Volare hanno regalato un pacchetto di caramelle ad ogni compagno di Crisci Ranni e i nostri bambini hanno ricambiato regalando una copia del “Quaderno Crisci Ranni”, che raccoglie i disegni sul rito Crisci Ranni fatti dai bambini della città di Modica.
Un altro momento importante è stato dedicato all’attenzione verso il mondo della legalità e dei giovani. Infatti sono venuti a trovarci i ragazzi di Amunì, progetto promosso da “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” per sostenere i ragazzi impegnati in percorsi di riparazione disposti dall’autorità giudiziaria minorile. L’incontro, il secondo del loro percorso, ha avuto al centro l’inclusione e si è svolto proprio a Crisci Ranni perché scelto come progetto esemplare sul tema. Dopo un momento di conoscenza in cui gli animatori di Crisci Ranni insieme ai bambini hanno raccontato lo sviluppo del progetto e l’azione di restituzione alla collettività degli spazi sede del cantiere educativo, è stato affrontato il tema delle mafie. A parlarne è stato Vittorio Avveduto, referente provinciale di Libera, il quale ha sottolineato l’importanza del termine “libera”: libera come “liberare”, verbo che indica la direzione da prendere e l’azione che ognuno di noi è chiamato a fare, ma anche come aggettivo capace di descrivere come dobbiamo essere, come dobbiamo comportarci. La seconda parte dell’incontro è stata dedicata al gioco, con un mini-torneo di calcio sociale che ha coinvolto piccoli e grandi (dai bambini di 6 anni del cantiere educativo sino agli adulti animatori) in un clima di collaborazione e divertimento. Anche lunedì a concludere questa bellissima occasione di incontro e di scambio è stata la merenda, offerta dal gruppo Amunì, momento finale di condivisione che ha addolcito il nostro pomeriggio.