Promuovere comunità locali, liberare persone di Gaetano Giunta (2010)

Promuovere comunità locali, liberare persone di Gaetano Giunta (2010)

Promuovere comunità locali, liberare persone di Gaetano Giunta (2010) Casa Don Puglisi

Il ‘patto educativo’ è uno snodo importante nel cammino delle ripartenze: significa che la persona incomincia a fare un passo nel segno della consapevolezza e della reciprocità. Ed è uno snodo del nuovo welfare comunitario che sempre più dovremo promuovere dal basso. Gaetano Giunta offre le coordinate che permettono ad un patto educativo di diventare infrastrutturazione sociale, ovvero pilatro di un nuovo edificio sociale attorno a siano due «grandi polarità su cui deve fondarsi una politica pubblica per i bambini (e per le persone fragili in genere): da un lato potenziare la comunità per creare microclimi di solidarietà e di fiducia, dall’altro lato puntare alle espansioni di quelle libertà individuali collegate ai funzionamenti sopra elencati. Fare politiche di comunità può per esempio significare: promuovere economie sociali e solidali, in cui devono trovare cittadinanza le persone più fragili, promuovere azioni di riqualificazione urbana per cambiare i paesaggi urbani, costruendo contestualmente patti sociali ed educativi e attivando processi che promuovano la partecipazione dei cittadini». Il linguaggio è tecnico ma comprensibile. Quanto ai processi di coesione sociale e liberazione delle persone, nel territorio del Val di Noto dal 2014 si è attivata la Fondazione di comunità Val di Noto, che vuole raccordare quanti operano in prospettiva promozionale mettendo a sistema la ripartenza delle persone fragili, la coesione sociale, l’economia civile. Perché il Sud si rialzi a partire dalle proprie energie migliori e da processi comunitari.

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