Un “altro” mondo è possibile, con segni e passi concreti!

Un “altro” mondo è possibile, con segni e passi concreti!

Un “altro” mondo è possibile, con segni e passi concreti! 1024 768 Casa Don Puglisi

Modica: Incontri promossi dalla Fondazione di comunità Val di Noto con Beatrice Cerrino (SEC).

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«Un “altro” mondo è possibile, con segni e passi concreti!»: così uno studente ha sintetizzato la portata dei due incontri con la prof.ssa Beatrice Cerrino, coordinatrice dei rapporti con le scuole della Scuola di Economia Civile, avvenuti il pomeriggio del 14 febbraio alla Domus S. Petri, evento aperto al territorio, e la mattina del 15 febbraio, con cinquecento studenti in presenza e online delle ultime classi dell’Istituto di istruzione superiore “G. Galilei – T. Campailla” e dell’Istituto di Istruzione Superiore “G. Verga”.

Quello del pomeriggio del 14 febbraio è stato il primo incontro pubblico sul versante sociale e civico dopo che l’ultimo, prima della pandemia, era stato la sera del 5 marzo quello con don Luigi Ciotti, in una Domus strapiena di giovani. Si volevano “ritrovare stelle” (facendo eco alla Divina Commedia di Dante) nel buio della mafia e, improvvisamente, ci siamo trovati nel buio della pandemia, che sappiamo essere anche il buio di una crisi economica e ambientale che ci interroga alla radice. Se qualcosa non ha funzionato, ecco allora che occorre fermarsi e rivedere i modelli! 

Beatrice Cerrino, per cenni già il 14 e il 15 con una lezione organica e vivace, seguita con massima attenzione dagli studenti che hanno anche esposto numerose domande, ha subito aiutato a cogliere come storicamente e attualmente ci siano diversi modelli di economia. Quello classico, anglosassone, parte dall’assunto che l’economia riceva la spinta dall’interesse individuale, pensando l’uomo come un lupo per l’altro uomo, e che poi sia una “mano invisibile” a dover aggiustare le disuguaglianze che si creano con il libero mercato. Al contrario, il modello napoletano del Settecento, che viene ripreso a più livelli oggi, pensa che ogni uomo sia naturalmente amico dell’altro uomo, che tutti siano interconnessi, per cui non si può fare la nostra felicità senza quella degli altri. 

Ed ecco che l’economia ritrova il senso iscritto nella sua etimologia: legge della Casa! Se nel primo caso ci si affida alla sorte, nel secondo caso tutto è affidato all’eudemonia: al buon demone, al lavorare su se stessi, e quindi alla virtù, che comprende la salvaguardia dell’ambiente e diventa stile di vita. Non siamo davanti ad un’utopia, ma alla necessità di custodire questa terra e rendere possibile il futuro delle nuove generazioni. 

Siamo davanti agli obiettivi dell’agenda 2030 e alla prospettiva integrale della “Laudato sii”, che ci invita ad ascoltare il grido della Terra insieme al grido dei poveri e pensare all’unica Casa comune. Oggi più che mai, infatti, siamo chiamati a salvaguardare l’ambiente dal degrado, a lottare per un lavoro degno dell’uomo e per il libero sviluppo dei suoi talenti. Non basta punire chi trasgredisce regole, ma occorre premiare la virtù. È così che si può sviluppare una democrazia sostanziale, che non ruoti solo attorno al voto, ma diventi luogo per tanti passi possibili e per la partecipazione di tutti. Un luogo dove protestare contro le ingiustizie e premiare, ad esempio con azioni di slot mob, chi toglie o non mette macchinette per il gioco d’azzardo nei propri locali (gioco che ha un fatturato altissimo, come le armi e le droghe, e che arriva a provocare suicidi); un luogo dove votare con il portafoglio, ovvero scegliendo prodotti che hanno – come dice Luigino Bruni – “zuccheri etici, calorie morali”; dove costruire “la marca del consumatore” per un consumo consapevole; dove mettere i propri risparmi in banche etiche, e non nelle “banche armate”. Alcuni passi concreti che è già possibile fare in vista di un “altro” mondo, per cui basta collegarsi! Possono essere utili per questo i siti della SEC e di Next Nuova Economia. 

E come non ricordare l’Economy of Francesco? Una rete di migliaia di giovani economisti che hanno accolto l’invito del papa a cercare vie nuove, oltre il predatorio, nello spirito di San Francesco del “non possesso”, dei beni che si amministrano e restano beni comuni. Una via possibile da percorrere partendo dai territori, e quindi anche dal nostro territorio, del quale sono stati raccontati alcuni segni (le cooperative L’Arcolaio e Don Puglisi, il progetto Lapis) e itinerari educativi (con gli insegnanti, con gli studenti), punti di partenza per lo sviluppo di un “distretto” di economia civile e di cittadinanza attiva. 

Questi due importanti incontri con la prof.ssa Beatrice Cerrino hanno mostrato segni e processi, che ci ispirano a continuare il nostro cammino con umiltà e convinzione crescente, nel respiro grande dell’unica famiglia umana, che arriva a noi anche attraverso i migranti. Un invito a orientare lo sguardo al futuro, che è anzitutto nelle mani e nel cuore dei giovani – come ha sottolineato il dirigente del Galilei Campailla, prof. Sergio Carrubba.

Maurilio Assenza